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viernes, 4 de enero de 2019

OBISAPO QUE SE DABA LA GRAN VIDA CON SU AMANTE PISCINA Y CHALÉ DE LUJO SIGUEN LOS ESCANDALOS EN LA IGLESIA CATÓLICA

Sauna, piscina e amante: la bella vita del vescovo, con i soldi della Chiesa

Monsignor Andreas Schwarz era vescovo di Klagenfurt, in Austria: ancora da calcolare quanti milioni di euro abbia rubato alla diocesi

Sauna, piscina e amante: la bella vita del vescovo, con i soldi della Chiesa
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Solo la piscina con sauna annessa che si è fatto costruire a Klagenfurt, dove fino a maggio Andreas Schwarz faceva il vescovo, è costata oltre un milione di euro. Sottratto al patrimonio della stessa Chiesa carinzia. Ma quello che ha più sconvolto l’opinione pubblica è la relazione con Andrea Erzinger, la sua amante, da lui nominata direttrice di un centro di formazione con un compenso annuo di 91mila euro. Ne era completamente succube: «Era condizionato dall’arbitrio e dagli umori di questa sua confidente- si legge nel fascicolo redatto a chiusura delle indagini -, a causa dell’obbligo del celibato previsto per i sacerdoti». Una sudditanza psicologica che potrebbe esser sorta anche da un ricatto: la donna, spifferando il segreto, l'avrebbe rovinato. Il sospetto, però, è che il presule abbia dilapidato molto più di un milione, attingendo indebitamente a beni mobili e immobili ecclesiali. E se emergessero risvolti penali, come truffe e speculazioni, l’inchiesta potrebbe riaprirsi. Sembrano sempre più numerosi, purtroppo, i casi di religiosi che sfruttano la posizione di insospettabili per dedicarsi ai fatti loro. Uomini e donne, in Italia e all’estero. A inizio un mese la notizia di un parroco veneto che si è giocato 900mila euro dei fedeli alle slot; una settimana fa due suore californiane ne hanno sperperati 500mila a Las Vegas. Solo per restare in tempi recenti. Questi erano però episodi diludopatia, ovvero una malattia vera e propria, ben nota e classificata in psichiatria, da cui curarsi.
La vicenda
Il vescovo austriaco, invece, non era interessato al gioco d’azzardo e non aveva alcuna dipendenza patologica, legata a un disturbo comportamentale: il suo era un vizio squisitamente umano e terreno per le gioie effimere dei pagani. E soprattutto non parliamo di un prete di campagna ma di un pezzo da novanta, inserito da 42 anni nella gerarchia vaticana, tanto da meritarsi una voce su Wikipedia. Lungo e prestigioso il cv alle spalle: assistente all’università di Vienna, prefetto degli studi al seminario maggiore, presidente di uffici, commissioni e istituti pastorali d’ogni sorta; fino alla nomina episcopale Giovanni Paolo II, nel 1996. Poi, a maggio scorso, lo scandalo delle spese pazze e il trasferimento da parte di Papa Francesco a St. Pölten, nella Bassa Austria, dove tuttora opera con lo stesso ruolo e grado. Lui respinge entrambi gli addebiti - l’allegra gestione delle risorse e la relazione proibita - sostenendo di aver sempre agito secondo i valori cristiani: i bilanci presentati, a cui ha lavorato con gli stessi canonici che adesso l’accusano, sarebbero stati equilibrati; e con la sua dipendente, non certo la prima a cui ha fatto far carriera per meriti sul campo, c’era solo un rapporto di grande stima e fiducia. Bergoglio vuole comunque vederci chiaro e ha inviato un emissario in missione speciale a Klagenfurt: l’arcivescovo di Salisburgo, Franz Lackner, sarà il suo “apostolo” in loco con pieni poteri per rimettere in sesto la diocesi. A lui l'arduo compito di far quadrare i conti, almeno dal punto di vista giuridico, e ripristinare la fiducia dei parrocchiani. Poi sarà nominato un nuovo vescovo. Una mossa senz’altro tardiva, visto che le voci sulla spensierata condotta economica di Schwarz si rincorrevano già da una decina d’anni.

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